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I videogiochi non sono solo uno strumento di intrattenimento. Negli ultimi anni, diverse ricerche scientifiche hanno esplorato il potenziale dei giochi digitali come strumenti educativi e terapeutici. Ma cosa succederebbe se questi videogiochi fossero progettati appositamente per aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento come DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività)?

Questa domanda ha guidato il lavoro di Develop-Players, una startup italiana nata dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Grazie a una combinazione di ricerca neuropsicologica e gamification, i videogiochi di Develop-Players sono in grado di supportare bambini e ragazzi, facilitando lo sviluppo delle loro capacità cognitive in modo coinvolgente e personalizzato. Vediamo come queste tecnologie funzionano e quali sfide e opportunità offrono.

La nascita dei videogiochi terapeutici

L’idea di utilizzare i videogiochi per aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento è emersa nel 2019. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna ha iniziato a esplorare come strumenti digitali potessero supportare bambini con DSA e ADHD. La chiave di questa ricerca è stata combinare conoscenze neuropsicologiche con tecniche di gamification, creando videogiochi capaci di offrire sia diagnosi che supporto.

Uno dei primi prodotti sviluppati è stato PROFFILO, un gioco pensato per identificare rapidamente i profili cognitivi degli studenti. Utilizzando algoritmi di machine learning, PROFFILO fornisce dati dettagliati agli insegnanti e ai genitori, permettendo di adattare le strategie educative alle esigenze specifiche di ogni bambino. Un altro strumento importante è Eye-Riders, progettato per migliorare le funzioni esecutive come l’attenzione e il controllo degli impulsi.

Come racconta Luca Formica, fondatore di Develop-Players: “La collaborazione con esperti di informatica e gamification ha permesso di trasformare la ricerca neuropsicologica in strumenti digitali fruibili. Questi giochi sono pensati per essere divertenti e allo stesso tempo scientificamente validi.”

Come funzionano i videogiochi per il potenziamento cognitivo

Ma come può un videogioco migliorare le capacità cognitive? I giochi sviluppati da Develop-Players sfruttano la neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di adattarsi e cambiare attraverso l’esperienza. Giochi come Eye-Riders sono progettati per allenare specifiche funzioni cognitive, come l’attenzione visiva e la capacità di cambiare velocemente focus.

Durante le sessioni di gioco, i bambini affrontano sfide che richiedono concentrazione, controllo degli impulsi e rapidità di risposta. Questi esercizi sono studiati per essere gradualmente più difficili, stimolando così il cervello a migliorare le sue prestazioni.

Luca Formica ci spiega che “Eye-Riders integra tecniche di gamification come storytelling e premi per mantenere alta la motivazione. Questo è fondamentale per coinvolgere i bambini e aiutarli a trarre beneficio dall’esperienza di gioco”.

Un esempio di successo riguarda un bambino di 9 anni con ADHD. Dopo tre settimane di utilizzo di Eye-Riders, il bambino ha mostrato miglioramenti significativi nell’attenzione e nella gestione degli impulsi, risultati confermati da test clinici e osservazioni dei genitori.

Collaborazioni con scuole e istituzioni

Un aspetto fondamentale del lavoro di Develop-Players è la collaborazione con scuole e istituzioni sanitarie. Per garantire l’efficacia dei loro videogiochi, è necessario testarli su larga scala e in contesti reali. PROFFILO è stato sperimentato in oltre 100 scuole italiane, coinvolgendo migliaia di studenti.

Queste collaborazioni permettono non solo di validare scientificamente i giochi, ma anche di fornire agli insegnanti strumenti concreti per personalizzare l’apprendimento. I dati raccolti dai giochi aiutano a creare Piani Didattici Personalizzati (PDP), fondamentali per supportare al meglio gli studenti con difficoltà di apprendimento.

Inoltre, Develop-Players si impegna nella formazione degli insegnanti. Finora, più di 1.000 docenti sono stati formati su metodologie didattiche innovative e sull’uso delle tecnologie digitali per l’inclusione scolastica.

Luca Formica sottolinea: “Crediamo sia fondamentale dare ai docenti le informazioni e gli strumenti giusti per avere un impatto positivo sulla vita dei bambini e ragazzi con neurodiversità”.

Le sfide tecniche e scientifiche

Sviluppare videogiochi terapeutici richiede di superare diverse sfide tecniche. La più grande è trovare un equilibrio tra rigore scientifico e coinvolgimento ludico. Se un gioco non è divertente, i bambini perderanno interesse; se non è scientificamente valido, non sarà efficace.

Un’altra sfida è l’adattamento del livello di difficoltà. Develop-Players utilizza algoritmi che modificano in tempo reale la complessità del gioco, adattandola alle capacità del bambino. Questo richiede una raccolta e un’analisi costante dei dati di gioco.

“La personalizzazione è fondamentale” spiega Luca Formica, che poi aggiunge “Grazie ai dati raccolti, possiamo adattare le strategie di insegnamento e i percorsi di trattamento ai punti di forza e debolezza di ciascun bambino”.

Infine, la validazione clinica dei giochi è un processo lungo e complesso. È necessario collaborare con scuole e cliniche per testare l’efficacia degli strumenti su un ampio numero di utenti, assicurandosi che i risultati siano affidabili e replicabili.

Una nuova visione per l’apprendimento

L’obiettivo finale di Develop-Players è trasformare il modo in cui vengono affrontate le difficoltà di apprendimento. La loro visione è quella di un’educazione personalizzata, in cui ogni bambino riceve un supporto su misura per le sue esigenze cognitive.

In futuro, i videogiochi potrebbero diventare strumenti standard nelle scuole e nelle cliniche, aiutando a identificare le difficoltà in modo precoce e offrendo percorsi di potenziamento personalizzati. Questo approccio non si limita a individuare i punti deboli dei bambini, ma valorizza anche le loro potenzialità.

“Non vogliamo solo diagnosticare le difficoltà, ma riconoscere anche le potenzialità dei bambini e aiutarli a svilupparle al massimo” conclude Luca Formica.

Il potere dei videogiochi per un’educazione inclusiva

I videogiochi di Develop-Players dimostrano come l’innovazione tecnologica possa essere applicata con successo al campo dell’educazione e della neuropsicologia. Con strumenti come PROFFILO ed Eye-Riders, è possibile aiutare i bambini con DSA e ADHD a migliorare le loro capacità cognitive in modo coinvolgente e personalizzato.

Questa è una sfida che coinvolge insegnanti, famiglie, ricercatori e sviluppatori. Una sfida che, grazie alla tecnologia e alla scienza, può portare a un futuro in cui ogni bambino, indipendentemente dalle sue difficoltà, abbia la possibilità di crescere e imparare al meglio delle sue capacità.